Ristorante La Stua de Michil di Corvara in Badia

Ristorante La Stua de Michil di Corvara in Badia

 
4.6 (2)
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Ristorante La Stua de Michil di Corvara in Badia

Trentino Alto Adige

Indirizzo
strada Col Alt 105, Corvara in Badia (BZ)
Telefono
0471 831000
Fascia di prezzo
alta
Tipo di cucina

Giudizi delle Guide

L'Espresso
15 su 20
Gambero Rosso
89 su 100
Il Ristorante La Stua de Michil, situato all'interno dell'hotel La Perla, è un ambiente elegante, intimo, raffinato e confortevole, costituito da una calda stube con boiserie in legno, pezzi d'antiquariato e fiori ai tavoli. La cucina è regionale tendente al creativo, con piatti raffinati ed innovativi basati su una tradizione che riprende antiche ricette tirolesi e ladine. Il Ristorante La Stua de Michil, situato a Corvara in Badia in provincia di Bolzano, dispone inoltre di un'eccellente cantina vini, con selezione curata di oltre 1400 etichette, anche rare e di pregio. Complessivamente offre la disponibilità di 30 coperti.

Recensione Utenti

2 recensioni

Voto medio 
 
4.6
Cucina 
 
4.5  (2)
Servizio 
 
5.0  (2)
Ambiente 
 
5.0  (2)
Qualità/prezzo 
 
4.0  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Cucina
Servizio
Ambiente
Qualità/prezzo
Ristoranti
Commenti
Voto medio 
 
5.0
Cucina 
 
5.0
Servizio 
 
5.0
Ambiente 
 
5.0
Qualità/prezzo 
 
5.0

una bella sorpresa!!

Facendomi una mega sorpresa,ieri sera mia moglie aveva prenotato una cena alla Stua di Michil.Un'esperienza gastronomica FANTASTICA!Splendida e discreta la presenza del personale e incredibile l'ampia scelta dei vini!Ottimi i canederli croccanti con tartufo e funghi e deliziosi i secondi piatti accompagnati da graditissimi intermezzi.Per finire in bellezza:torta sacher personalizzata con candelina e regalo del ristorante!!Che dire di più?Ci ritorneremo sicuramente e lo consiglieremo a tutti!

Piatto più apprezzato
canederli croccanti con tartufo e funghi
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Voto medio 
 
4.3
Cucina 
 
4.0
Servizio 
 
5.0
Ambiente 
 
5.0
Qualità/prezzo 
 
3.0

Forse ormai merita due stelle Michelin!

Ottima cucina con attenzione per i prodotti locali (selvaggina sapientemente cucinata, funghi, erbe, fiori) utilizzati con rispetto della qualità delle materie prime e con accostamenti originali ma appropriati. Amuse bouche originali, così come le ppiccole dolcezze a fine pasto (più ordinari i pre-dessert). Grande professionalità dello chef Spicocchi, che ha saputo rivisitare, dopo qualche tentativo di cucina molecole interessante ma presto abbandonato, piatti della cucina tradizionale locale, traendo spunto dalla tradizione per creane di nuovi. Ambiente molto bello, vecchie stube, grande attenzione per i particolari senza leziosità. Presenza attenta ma discreta del maitre e sommelier Manuel e, se siete fortunati, del simpatico giovane bravissimo sommelier Merch. Servizio adeguato. Carta dei vini infinita, coerentemente con l'attigua ricchissima cave (pur con una serie di "effetti speciali” che toccano, quando non superano, il confine con il kitch: suoni, luci, profumi, inginocchiatoio e tabernacolo nella stanza del Sassicaia, così come l'illuminazione della cucina a fine pasto, da una finestrella in una delle stube), pregevole certo per la presenza di grandi annate di grandi vini, a partire dalla collezione di Sassicaia, ma soprattutto per le bottiglie di piccoli produttori locali (e non) di grande capacità; ricarichi eccessivi, che fanno lievitare fuori misura il costo già elevato di una cena (ieri sera: due primi, due secondi, due dessert, una buona bottiglia di rosso altoatesino, 200 euro; manu degustazione 95 senza vini).

Piatto più apprezzato
Orzotto all'aglio orsino, con lardo e finferli
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