Dettagli Recensione

Voto medio 
 
4.3
Cucina 
 
4.0
Servizio 
 
5.0
Ambiente 
 
5.0
Qualità/prezzo 
 
3.0

Forse ormai merita due stelle Michelin!

Ottima cucina con attenzione per i prodotti locali (selvaggina sapientemente cucinata, funghi, erbe, fiori) utilizzati con rispetto della qualità delle materie prime e con accostamenti originali ma appropriati. Amuse bouche originali, così come le ppiccole dolcezze a fine pasto (più ordinari i pre-dessert). Grande professionalità dello chef Spicocchi, che ha saputo rivisitare, dopo qualche tentativo di cucina molecole interessante ma presto abbandonato, piatti della cucina tradizionale locale, traendo spunto dalla tradizione per creane di nuovi. Ambiente molto bello, vecchie stube, grande attenzione per i particolari senza leziosità. Presenza attenta ma discreta del maitre e sommelier Manuel e, se siete fortunati, del simpatico giovane bravissimo sommelier Merch. Servizio adeguato. Carta dei vini infinita, coerentemente con l'attigua ricchissima cave (pur con una serie di "effetti speciali” che toccano, quando non superano, il confine con il kitch: suoni, luci, profumi, inginocchiatoio e tabernacolo nella stanza del Sassicaia, così come l'illuminazione della cucina a fine pasto, da una finestrella in una delle stube), pregevole certo per la presenza di grandi annate di grandi vini, a partire dalla collezione di Sassicaia, ma soprattutto per le bottiglie di piccoli produttori locali (e non) di grande capacità; ricarichi eccessivi, che fanno lievitare fuori misura il costo già elevato di una cena (ieri sera: due primi, due secondi, due dessert, una buona bottiglia di rosso altoatesino, 200 euro; manu degustazione 95 senza vini).

Piatto più apprezzato
Orzotto all'aglio orsino, con lardo e finferli
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