Ristorante di Corliano di San Giuliano Terme
Toscana
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2 recensioni
Ristorante DiVino
La villa ha un valido ristorante ma sono un ottimo posto per gli aperitivi estivi le cantine.
RISTORANTE di CORLIANO:
La cucina é tipicamente toscana; é necessario prenotare, i camerieri sono cordiali e gentili, l'ambiente é tranquillo, rilassante. Lo consiglierei per ogni genere di cena: dalla cenetta intima, al pranzo d'affari, alla cena con pochi cari amici.
CANTINE di CORLIANO:
Deliziose nelle stagioni calde quando si ha un'aria condizionata naturale e dove è possibile "abbuffarsi" di ottimi antipasti freddi e caldi a buffet con un'ottima carta di vini locali. Ben frequentate soprattutto da stranieri che visitano la zona per acquistare olio e vino.
cucina da Re
Un’antica leggenda vuole che a Corliano di Rigoli (San Giuliano Terme) lungo la strada che costeggia il monte tra Pisa e Lucca, aleggi ancora il fantasma di Teresa della Seta Bocca Gaetani, donna bellissima ai suoi dì, discendente da un’antica famiglia pisana andata in sposa, nel 1755, al conte Cosimo Baldassarre Agostini. La nobildonna apparirebbe ogni tanto nei saloni della gentilizia dimora spostando arazzi e soprammobili. Altre volte avrebbe sbattuto porte e spalancato finestre. Alcuni vecchi contadini rammentano il suo arrivo in certe notti di luna piena quando la signora compare avanzando lungo i viali del parco alla guida di un tiro a sei, fino a fermarsi in prossimità della curva della Ragnaia ( così chiamata dall’antico nome delle reti che i cacciatori tendevano nei boschi per catturare piccoli uccelli ) e di là volgere il suo sguardo verso la casa dove un tempo visse felice.
Il fantasma, buono s’intende, è stato udito altre volte correre e ridere nei sotterranei della villa, ricavati sotto le grandi cantine. Passano gli anni e i racconti proseguono e c’è chi ricorda ancora quella sera in cui sentì un improvviso frastuono per la caduta di uno dei lampadari in cristallo del salone e andato a verificare trovò, con meraviglia, il lampadario ancora al suo posto. E ancora oggi alcuni inspiegabili episodi accadono … ???
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SECONDO: sogliole fritte. A Pisa vengono spellate, infarinate e passate nell’uovo battuto. Fritte e servite con spicchi di limone. Fatte fuori Pisa (a Viareggio) si friggono e si gustano con la pelle !<br />
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DOLCE: gialletti. Mescolare 2/3 di farina gialla grossa, 1/3 di zucchero, un pezzo di burro. Impastare tutto insieme e formare delle pastine. Distribuite su una teglia unta e cotte per venti minuti. Fatti fuori Pisa (a Livorno) sono di farina bianca e si chiamano chiacchere.
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